
Descrizione
La chiesa di San Michele è posizionata su un colle dominante l’intera vallata lucolana. È isolata dall’abitato della frazione di Lucoli Alto ed è raggiungibile solo tramite un sentiero che si inerpica su per il colle e che, una volta arrivati in cima, diletta i turisti con uno splendido panorama.
La chiesa attuale è frutto di una ricostruzione della chiesa originale distrutta dal terremoto del 13 gennaio 1915 e interamente ristrutturata per interessamento della gente di Lucoli Alto e dell’abate di San Giovanni Ambrogio Ammanniti. A ricordo di tale avvenimento, sulla porta d’ingresso, è stata apposta una lapide commemorativa recante le seguenti parole:
“TEMPLUM HOC
VI TERRAEMOTUS EVERSUM
AMBROSIUS AMMANNITI ABBAS
POPULO LUCULENSI ADIUVANTE
REFICIENDUM CURAVIT
MCMXXXVIII”
In passato vi si celebrava la Messa ogni domenica e negli altri giorni in base alla devozione dei fedeli, ma non vi si conservava il SS.mo perché la chiesa era distante dall’abitato. Attualmente vi si festeggiano solo le ricorrenze della solennità di San Michele Arcangelo (29 settembre) e del 31 dicembre, per salutare il vecchio anno, con una Messa e una fiaccolata lungo il sentiero.
Le prime notizie storiche su tale edificio risalgono al 1215 (anno della Bolla di Innocenzo III) ed è, inoltre, citata, con il nome di “Sant’Angelo”, nell’ Inventario delle decime aquilane del 1312.
La chiesa è dedicata a San Michele Arcangelo (Michele = “simile a Dio”) che è considerato il capo dell’esercito celeste nella lotta continua tra bene e male. A ciò si è ispirata anche la sua iconografia: infatti, San Michele è spesso rappresentato nell’atto di uccidere il diavolo. Anche nell’’altare maggiore di tale chiesa, dedicato a San Michele, è conservata una statua con questi soggetti.
Un documento risalente al 1875 descriveva la chiesa originale composta da una sola navata (come è attualmente), da un altare maggiore e da quattro altari laterali simmetrici con colonne di marmo (oggi non più esistenti) dedicati alla Madonna della Neve, a San Francesco Saverio, al SS.mo Crocifisso e a San Rocco. L’altare di San Francesco Saverio era opera di Francesco Antonio Saverio Grue (1686-1746), uno dei più grandi ceramisti e pittori abruzzesi, nativo di Castelli (Teramo) e di cui si trovano tracce artistiche un po’ in tutto il centro Italia. Proprio nella chiesa di San Michele, il Grue volle lasciare testimonianza della sua bravura dedicando un altare al santo di cui portava il nome con un paliotto fisso su cui era rappresentata la vita di San Francesco Saverio su maiolica. Su questo stesso altare fu rinvenuta anche un’iscrizione che così recitava:
« Franc. Ant. Xaverius Grue phil. et theol.
Doctor Invenit et Pinxit in Oppid.
Anno D 1713 22»
Attualmente, della chiesa originaria rimane solo un affresco (del ‘300 avanzato) sulla sinistra della navata e raffigurante una Madonna col Bambino in braccio (Madonna del latte) e ai lati San Giovanni Battista (riconoscibile dal cartiglio con scritte latine) e San Leonardo (con i ceppi in mano). Il paliotto dell’altare maggiore si trova ora conservato nel Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila.
Per questi purtroppo scarsi elementi artistici, oggi, il luogo è frequentato soprattutto per il panorama che offre. Chiunque ami le montagne abruzzesi, posizionandosi di spalle alla porta della chiesa, può ammirare: Monte Vidèo (sulla destra), Monte Terriccio e Monte Orsello (sulla sinistra) e la catena del Terminillo (di fronte).
Sempre nella frazione di Lucoli Alto, ma affacciata su una piazzetta al centro dell’abitato, si trova un’altra chiesa dedicata alla Madonna Infante o Bambina. Non si conosce la data esatta della sua costruzione in quanto non viene nominata in nessun documento di riferimento, tuttavia possiamo azzardare una sua datazione dopo il XV secolo. Sulla trave di pietra di una finestra si vede inciso l’anno 1782: probabilmente si tratta dell’anno in cui venne realizzato uno dei tanti restauri. È ad una sola navata in parte affrescata ed ha un corpo aggiunto sul lato destro prospiciente l’altare maggiore. Quest’ultimo, di marmo bianco e rosso (forte richiamo alle decorazioni barocche di altre chiese di Lucoli, in particolare dell’abbazia), racchiude la statua di Sant’Anna con la Vergine in grembo (S. Maria Infante). La chiesa non conserva opere di pregevole valore artistico, ma contribuisce a testimoniare la forte devozione dei lucolani verso la Madre del Cristo. In passato, insieme alla chiesa di San Michele, assolveva alla funzione di luogo di incontro spirituale per le frazioni di Lucoli Alto e Vado Lucoli.
Modalità di Accesso
Libero
Contatti
Luogo
Lucoli alto, 67045, Comune di Lucoli