Contenuti in evidenza

Cappelle rurali di Sant’Antonio, Madonna di Peschio Cancelli e Madonna Immacolata

Cappelle rurali di Sant’Antonio, Madonna di Peschio Cancelli e Madonna Immacolata.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Descrizione

Ubicate tra le frazioni di Collimento e Lucoli Alto, lungo un sentiero sterrato, si trovano le piccole cappelle dedicate a Sant’Antonio e alla Madonna di Peschio Cancelli. La prima che incontriamo è la chiesetta di Sant’Antonio le cui origini si perdono nella notte dei tempi e possono essere recuperate solo dai malinconici racconti degli anziani. Usata, in passato, come luogo di incontro spirituale e non di pastori che si recavano nella vicina piana di Campo Felice, pochi decenni fa, la cappella è stata restaurata da Gregorio Giusti, originario di Lucoli Alto, che la rimise a nuovo date le pessime condizioni in cui si trovava. Ancora oggi, il 13 giugno (festa di Sant’Antonio da Padova) viene celebrata una Messa per interessamento degli abitanti di Lucoli Alto.

L’edificio, di modeste dimensioni, contiene al suo interno un altare con un quadro raffigurante Sant’Antonio da Padova e una serie di quadretti e oggetti devozionali.

A circa un chilometro di distanza incontriamo il tempietto della Madonna di Peschio Cancelli, incuneato in una roccia usata oggi da coloro che vogliono cimentarsi nell’arte dell’arrampicata. Luogo di preghiera, di miracoli e di conversioni (e anche di celebrazioni di matrimoni) era anche punto di soste ristoratrici per pastori e carbonari che da ogni parte di Lucoli (specialmente dei paesi “di qua dal Rio”) solevano raggiungere la montagna. La zona era sosta obbligata anche per gruppi di donne che si recavano ai piedi della montagna per raccogliere frasche che, composte nei mitici fasci, portavano a casa per la provvista invernale. Le soste erano due: una all’andata e una al ritorno. Quest’ultima veniva usata per il ristoro e per i saluti di commiato che, preparato fin dalla Madonna di Peschio Cancelli, avveniva puntualmente all’incrocio della cappella di Sant’Antonio. Le donne di Spogna e Spognetta prendevano la strada di sinistra perché solevano passare per Collimento, mentre quelle del Colle (e talvolta di Casavecchia e Piaggia) la strada di destra perché preferivano passare per Lucoli Alto.

Anche la festa organizzata in onore di questa Madonna ha qualcosa di suggestivo. In passato, ma ancora oggi, era preparata un anno da Collimento e un anno da Lucoli Alto. È interessante sapere che la statua veniva ornata, alternativamente, da due corone: una a forma rettangolare quando i festeggiamenti erano appannaggio del comitato di Collimento; una di forma circolare quando i festeggiamenti venivano preparati da quello di Lucoli Alto. La processione, accompagnata da banda e canti, si snodava dalla Madonna di Peschio Cancelli fino alla chiesetta di Sant’Antonio dove si tenevano pure i fuochi pirotecnici.

La facciata della chiesetta reca, sulla porta d’ingresso, un’epigrafe in cui sono incise, in stampatello, le seguenti parole:

“In onore della Madonna di

Peschio Cancello questa cap

pella fu eretta per devozione

di D. Giò. Battista Properzii

A.D. MDCCCLVII”.

Tale iscrizione risulta fondamentale per ricostruire la storia di questa cappella. Infatti, nell’anno 1857, venne costruito l’edificio ai piedi di questo masso roccioso conosciuto da sempre come “il Peschio”. Nel luogo era già presente la statua della Madonna conservata, prima e dopo la costruzione della cappella stessa, dentro la nicchia scavata direttamente nella parte inferiore della parete del sasso, forse protetta, nel passato, da qualche schermo presumibilmente in rete. In base ai dati dell’epigrafe si è venuti a conoscenza che tale chiesetta fu eretta per grazie ricevute dalla nobildonna Anna Salomone, egregia consorte di Don Giambattista Properzi e figlia del celebre generale Federico Salomone (1825-1884), legato a Lucoli per la comune militanza con Pietro Marrelli (1799-1871) nelle file di coloro che spesero la vita per l’unità e l’indipendenza d’Italia. Le grazie ricevute fanno riferimento a una difficile e impossibile gravidanza portata a termine dalla nobildonna per intercessione della Madonna di Peschio Cancelli. Come testimonia questo episodio, a tale statua sono attribuiti poteri miracolosi che la gente di Lucoli ha sempre conosciuto. Infatti, già prima dell’edificazione da parte della famiglia Properzi, Michele Palumbo20 (1811-1851), nel poemetto “Le mie sventure” cita proprio la Madonna di Peschio Cancelli. Il poeta racconta di come, apparsagli la madre in sogno nel momento di più acuto dolore segnato dall’avanzare inesorabile del cancro al viso, incita il figlio perché anche lui, come fa da sempre la “divota lucolana gente”, visiti l’immagine di Maria “presso il fonte ove grandeggia il sasso in che l’immagine si cela” al fine di ottenere la grazia. Tale Madonna è, inoltre, legata alla conversione di Don Enrico Fiorenza21 (1848-1932), il quale soleva raggiungere la montagna passando per Peschio Cancelli, fermandosi alla fontana attigua alla chiesetta per ristorarsi. Un giorno venne “chiamato” dalla Vergine la quale lo convertì alla religione cristiana ingiungendogli di farsi prete per cantare e divulgare le di lei lodi.

L’interno della cappella è molto semplice. L’altare maggiore, gravitante sulla roccia, racchiude una statua della Madonna col Bambino in braccio posta su una base lignea recante le lettere MDPC (Madonna di Peschio Cancelli). Sulla parete sono appesi una serie di oggetti devozionali e di ex voto tra cui un paio di cuori d’argento e una mano di legno a testimonianza della guarigione ottenuta da Isidoro Grossi per grazia ricevuta dalla Madonna al suo inguaribile dolore alla mano. Sul soffitto un quadretto con un santo francescano completa gli ornamenti di questa chiesetta.

Immersa nel boschetto che circonda l’abbazia di San Giovanni (conosciuto come “Ju Cerqueto”), si trova la piccola cappella dedicata alla Madonna Immacolata. Anche su questa chiesetta le notizie storiche sono molto scarse. Esiste da diversi secoli, ma solo un decennio fa è stata restaurata date le cattive condizioni in cui si era venuta a trovare. Il tetto è stato interamente ricostruito e decorato da un’affrescata volta a botte. Immersi in uno sfondo azzurro (il colore della Madonna) si trovano un piccolo altare dedicato alla Vergine col Bambino incoronata da dodici stelle e, sui lati, due rappresentazioni con episodi della vita di Maria: l’Annunciazione e la Pietà. Il pavimento, in cotto, reca lo stemma del Comune di Lucoli e dell’abbazia di San Giovanni mentre, sul soffitto, si trova incastonato un medaglione in pietra raffigurante il trigramma bernardiniano (IHS). Infine, da poco, all’esterno è stata posta una statua in gesso raffigurante una donna in preghiera.

Il rifacimento della volta a botte e tutte le decorazioni interne ed esterne sono state realizzate da Lorenzo Bruno, artista di origini eritree, ma oggi risiedente a Collimento.

Modalità di Accesso

Libero

Contatti

Comune di Lucoli
Telefono

086273160

PEC

protocollo.lucoli.aq@legalmail.it

Indirizzo

Via Francesco Saverio Gualtieri n. 10

Luogo

Lucoli frazione Collimento, 67045, Comune di Lucoli

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli?2/2

Inserire massimo 200 caratteri