Descrizione
La chiesa di San Giorgio è situata sulla stradina che collega le frazioni di Prata e Peschiolo ed è da sempre luogo di incontro spirituale e sociale di entrambe queste comunità. La sua collocazione, isolata dal contesto urbano esistente, è alquanto anomala rispetto al posizionamento delle altre chiese frazionali del comune e si può collegare alla funzione svolta dalla chiesa dedicata a San Michele Arcangelo (compresa tra gli abitati di Lucoli Alto e Vado Lucoli), e a quella di Santa Croce (fulcro della vita di Santa Croce Alta e Santa Croce quando essi erano due agglomerati distinti).
I documenti storici relativi a questa chiesa sono davvero pochi: viene citata una prima volta nella Bolla di Innocenzo III del 1215 come “San Giorgio di Collimento” perché tra i possedimenti dell’abbazia di San Giovanni e una seconda volta nell’ “Inventario delle decime e censi della diocesi Aquilana degli anni 1312-1328” come chiesa appartenente al territorio di Lucoli.
A causa di questi scarsi dati non possiamo stabilire con esattezza la data di fondazione di tale chiesa, ma possiamo tuttavia farla risalire all’inizio del XIII secolo.
Come riferisce l’Antinori, nel 1403, la chiesa di San Giorgio rifiutò di pagare le decime vescovili insieme alla chiesa di San Sebastiano di Collimento: ciò significa che già dopo tale data la chiesa era passata sotto la giurisdizione vescovile lasciando quella abbaziale.
Ulteriore menzione di tale chiesa si ha nel 1585 quando viene citata sotto la cappellania di San Lorenzo di Casavecchia (cappellania conferita sempre dal Vescovo). Nel 1793, con la nomina di un economo curato fisso, fu conferita alla chiesa di San Giorgio una cappellania autonoma che si protrasse fino al 1885 (l’ultimo curato fu don Domenico Sartori). Da questa data, quindi, San Giorgio riprende la sua posizione di chiesa frazionale direttamente sotto il controllo della parrocchia di San Giovanni (tuttora il suo parroco è lo stesso di San Giovanni) ed è l’unica, tra le chiese posizionate ad ovest del Rio, a dipendere da questa parrocchia. Come possibile origine di questa condizione può considerarsi un documento del 1474 (riportato dall’Antinori) con il quale il vescovo dell’Aquila, Amico Agnifili, sopprimeva, in quanto abbandonata dal proprio rettore e in condizioni pessime, la chiesa di San Salvatore (esistente già da prima dell’anno 1000) situata tra le frazioni di Santa Croce e Peschiolo nella località ancora oggi conosciuta come Cerreta. In tal modo i beni appartenenti alla chiesa di San Salvatore vennero divisi equamente tra la chiesa di San Sebastiano di Collimento e la chiesa di Santa Croce: le frazioni di Prata e Peschiolo venivano così a sottostare alla parrocchia di San Giovanni.
Come tutte le altre chiese di Lucoli anche San Giorgio ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli soprattutto in seguito ai numerosi terremoti che hanno scosso la nostra vallata.
L’edificio, data la sua modesta dimensione (riscontrabile anche in quasi tutte le chiese frazionali), la semplicità del prospetto e della pianta, ha tutto il carattere di una chiesa votiva. La stessa facciata riprende i lineamenti a muraglia rettangolare e coronamento orizzontale tipici della scuola aquilana sviluppatasi nel periodo della costruzione di Santa Maria di Collemaggio (XIII secolo). Il portale, semplice e lineare e preceduto da una scalinata di recente fattura, è posteriore alla data di costruzione della chiesa ed è sormontato, sull’architrave, da un bassorilievo in pietra raffigurante le gesta di San Giorgio. Due piccole finestre, a destra e sinistra del portale, proprio all’altezza dell’architrave, hanno la funzione di illuminare l’aula; questi elementi si ritrovano in molte chiese di tipo rurali e negli oratori campestri: posizionate ad altezza d’uomo davano la possibilità di pregare stando all’esterno della chiesa o, al contrario, di poter controllare il gregge stando all’interno.
La copertura a falde, poggiata su capriate in legno del corpo centrale, è divisa in due parti: una più bassa che copre l’aula e una più alta che copre presbiterio e sacrestia; in corrispondenza del muro che divide questi due ultimi locali si erge il campanile, anch’esso tipico dell’architettura povera rurale e sempre in muratura con pietre a vista. Al suo interno sono alloggiate due campane che, secondo la leggenda, erano appartenute alla chiesa di Sant’Eramo, paese scomparso della vallata lucolana.
La pianta della chiesa è rettangolare, ad aula unica ed è forse l’unico elemento che non ha subito modifiche dalla fondazione della chiesa.
La chiesa è dedicata a San Giorgio che, come narra la leggenda aurea, era un cavaliere convertitosi al cristianesimo che liberò da un pericoloso drago una principessa mandata da lui come riscatto perché non distruggesse la città. San Giorgio affrontò e uccise il drago convertendo, poi, tutta la regione al cristianesimo. Morirà nelle persecuzioni di Diocleziano all’inizio del IV secolo.
In ricordo di tale episodio San Giorgio viene sempre rappresentato nell’atto di uccidere il drago (allusivo anche alla figura di Cristo che combatte il male e libera l’anima dal peccato). Anche all’interno di tale chiesa, in una piccola cappella, viene custodita la statua di San Giorgio a cavallo portata in processione ogni anno, intorno al 20 agosto, in occasione della festa patronale organizzata dalle due frazioni.
Lungo la navata si avvicendano diverse opere d’arte di interesse artistico, ma di cui non si conoscono gli esecutori.
L’altare maggiore, sopraelevato di due gradini rispetto al piano del coro, è dedicato alla Madonna di Loreto ed è in puro stile barocco con colonne di ordine composito poggianti sul piano dell’altare stesso. Due porticine ai lati conducono alla sacrestia. Sempre nel presbiterio, a destra del coro, è murato un fonte battesimale in pietra con una portoncina in legno intarsiato.
Nell’aula principale, divisa a metà da un arco a tutto sesto, sono situati tre altari (due a destra e uno a sinistra) rialzati rispetto al pavimento da un gradino. In quello di sinistra, stilisticamente simile a quello principale ma di dimensioni minori, è collocata una tela raffigurante la Madonna col Bambino e Santi (opera del XVIII secolo): Gesù Bambino tiene tra le mani lo Scapolare del Carmelo ed accompagna la Madonna insieme a San Bernardino da Siena (riconoscibile dal trigramma IHS), San Giovanni Battista, San Domenico di Guzman, Santa Caterina da Siena e un altro santo francescano non identificato.
Sulla destra troviamo un’altra tela raffigurante la Madonna del Carmelo e, su questa, in dimensioni ridotte, un dipinto con Sant’Antonio da Padova, Santa Lucia e San Carlo Borromeo.
Nella parte sinistra dell’aula, vicino alla balaustra, si trova il confessionale con sopra il pulpito in legno lavorato. Vicino all’ingresso, ricavate nei muri laterali, vi sono due nicchie che ospitano le statue di Sant’Antonio (a sinistra) e della Madonna Addolorata (a destra).
Il tutto è completato da un soffitto a cassettoni policromi lievemente discendente sui muri perimetrali che sono intonacati e non presentano tracce di affreschi.
La chiesa di San Giorgio è stata restaurata integralmente negli anni ’90 avendo subito, in passato, un lento ma inesorabile degrado dovuto all’incuria del tempo e degli uomini.
Modalità di Accesso
Libero
Contatti
Luogo
Lucoli frazioni Prata - Peschiolo, 67045, Comune di Lucoli